Il Film è ambientato a Bari e racconta la vita di un uomo segnato fin dall'infanzia da un soprannome ingiurioso, Priso - ''recipiente destinato
a raccogliere l'urina e le feci'' - che non lo abbandonerà mai.
Priso cresce applicando la strategia dell'auto-sabotaggio, disertando la vita per mantenersi ai margini di una società che lo disprezza, restando nella zona sicura del
fallimento esistenziale.
Almeno fino all'incontro con Bartolo, insegnante di scuola guida e profeta sgangherato che gli spiega la sua teoria: tutti hanno un “prurito” da cui non possono liberarsi e
che procura loro dolore e sofferenza.
Priso allora concepirà l’idea di un posto “dove chi entra urla”, uno spazio utopico e surreale in cui lasciare il proprio prurito e liberarsi delle angosce più profonde.
Un grande successo.
Come se bastasse essere accettati dagli altri per accettare se stessi e affrontare il proprio “prurito”…
«II surrealismo è la magica sorpresa di trovare un leone nell’armadio dove si voleva prendere una camicia.»
(F. Kahlo, 1939)
Soggetto - Alessandra Minervini
Sceneggiatura - Fabrizio Pastore
Regia - Fabrizio Pastore
Aiuto Regia - Giuliana Ricci
Direzione della fotografia - Domenico Trotta
Operatore e aiuto direzione della fotografia - Giulio Pastore
Fonico - Antonello Arciuli
Microfonista - Francesco Galetta
Musiche: Fabrizio Pastore, Antonello Arciuli
Montaggio - Fabrizio Pastore,Valeria Passiatore
Color grading e grafica - Giulio Pastore
Direzione di produzione - Rosamaria Sassi
Assistente di produzione e Casting Director - Francesco Galetta
Ispettrice di produzione - Valeria Ruggiero
Ispettore di produzione - Vito Lisco
Costumi - Daniela Lorusso, Francesca Mesto
Acconciatura e Trucco - Giuseppe Soranno, Elisa Massari
Regia di Fabrizio Pastore
Liberamente tratto dal racconto ''Dove chi Entra Urla'' di Alessandra Minervini