i-ME AND MYSELF  (2016)
Coreografie Ezio Schiavulli.
Creazione sonora Antonello Arciuli.

Luci Thierry Chartier.

 

Ciò che non è per noi si riflette nel fiume dei nostri desideri. Nell'analizzare il gesto più comune di una massa, gli assurdi cambiamenti di personalità sono identificati in un peregrinare costante, insignificante e preciso.

Nascosto dietro una falsa immagine, troviamo l'individuo nella sua fragilità assoluta. Circondato dal brulicante movimento della massa; con i gesti, ognuno di noi si identifica nella sua "solitudine". Oggi, autore della ricostruzione virtuale della propria immagine, autore delle proprie insicurezze, Narciso lascia dolcemente il flusso ...
iMe e Myself è un fenomeno distorto, virtuale o reale, dove ognuno trova l'espressione effimera del benessere, il tutto indossato e protetto dalla stessa stanza sociale. Ma tutti esprimendo frustrazione ed imponendo il proprio ego. Un quadro assurdo come un sogno o una realtà distorta da sostanze. Un giardino nascosto in un bosco virtuale in cui la propria concezione di sé è essa stessa distorsione, ed il gruppo offre elementi socialmente dissonanti. In questo senso, io, come individuo, come essere umano, non potrò essere conosciuto nel mio rapporto con gli altri.
Ezio Schiavulli impiega la tecnica del "movimento fisico", che gestisce tutte le possibilità del movimento, senza alcuna forza. Questa tecnica si basa sui dati fisici ed i principi guida del peso corporeo, il movimento a spirale, i piani verticali e sagittali, la catena muscolare, posizioni di sostegno, lo scheletro. Tutta la coreografia è concentrata intorno a questo linguaggio, un vero e proprio strumento per la qualità del gesto al servizio del pensiero.

 

http://www.operanationaldurhin.eu/danse-2015-2016--kaleidoscope.html

COMME LES DOUCHES DANS LES MOTELS  (2016)
Compagnia Ezio Schiavulli
Creazione video: Alessandro Vangi, Leandro Summo.
Creazione luci: Fabio Fornelli, Andrea Mundo.
Creazione sonora: Antonello Arciuli, Emanuele Laperchia, Sergio Moleas.
Creazione costumi: Donatella Scarati.
Danzatori: Aaron Smeding, Adrien Ouaki.
Coreografie: Ezio Schiavulli.

 

"Comme les douches dans les motels" è una creazione coreografica sui meccanismi di isolamento. Una prospettiva sulla difficoltà dell'individuo di vivere la propria indipendenza/solitudine, causa di disagio o di libertà ... 
Estrapolando dalla folla umana, l’essenza frenetica dell’essere. Evidenziando il legame tra la solitudine, le passioni del corpo e i pensieri ossessivi, portando al ripiego di se su se stessi...che la solitudine ne sia la causa o conseguenza.
 Due danzatori, sostenuti da una ricostruzione dello spazio dal video-mapping e dal suono.

Progetto sostenuto da Teatro Pubblico Pugliese, Teatri di Bari/Kismet, Teatro Traetta di Bitonto (ITALIA);
Ballet de l’Opéra National du Rhin/CCN de Mulhouse (Alsazia), Teatro Le Safran (Brie Comte Robert – Isola di Francia), MJC Boris Vian (Pontault Combault – Isola di Francia), Théâtre du Marché aux Grains (Bouxwiller – Alsazia), Association l’Art Change e Città di Mutzig (Alsazia), Centre International de Rencontres Artistiques (Alsazia) (FRANCIA)

Līmèn (2016)
uno spettacolo di Ezio Schiavulli


Prodotto da Lost Movement di Nicolò Abbattista.

Interpreti: Manuela Colleoni, Samuele Arisci, Giorgia Varano, Christian Consalvo.
Musiche: Antonello Arciuli.
Creazione luci: Fabio Fornelli.


Una linea impercettibile separa gli umani e ne stabilisce le relazioni: superata la soglia, l’allarme esplode. Oltrepassato il confine i rapporti si disgregano irreversibilmente. Ma la curiosità e l’istinto fanno si che si giochi perennemente su questi territori, quelli del limite, che ci si sfiori e si scappi, che ci si tocchi voltandosi poi le spalle rapidamente o che si squarci la linea uccidendosi senza saperlo.
Limen è un gioco delicato di non detti, di situazioni appena sfiorate nel tentativo di osare l’un l’altro senza riuscirci, è un dialogo tra uomini che si incontrano sulla lama di un rasoio.
E’ un continuo scambio di idee e contatti invisibili, appena accennati, irreale e sospeso, sospettoso, sempre in bilico, timoroso ed attento a non oltrepassare quel confine invisibile che regge le relazioni delicate tra gli umani. Un castello di carta di riso su cui si realizza la relazione sociale, un castello che si regge sull’aria.